"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

21 ottobre 2016

Iraq, attacco Isis a Kirkuk. Il vescovo: presi ostaggi in moschea. Uccisi 40 jihadisti

By Il Messaggero

Sono «una cinquantina» i jihadisti dell'Isis che hanno attaccato stamattina Kirkuk, nel nord dell'Iraq. Di questi «40 sono già stati uccisi». Lo ha detto all'agenzia Ansa l'arcivescovo caldeo di Kirkuk, mons. Yousif Thomas Mirkis, a Venezia per un convegno del Ppe, che stamattina ha potuto contattare la sua città per avere informazioni su quanto sta accadendo.

I jihadisti dell'Isis hanno lanciato un attacco contro alcuni edifici governativi a Kirkuk, riferiscono i media curdi che trasmettono le immagini in diretta che mostrano i blindati dell'esercivto iracheno in azione «per eliminare i terroristi». Si sono verificate almeno 3 esplosioni, probabilmente causate da kamikaze, mentre un numero imprecisato di cecchini è appostato nei pressi di un edificio ora preso d'assalto dalle forze di sicurezza.

I jihadisti dell'Isis che hanno attaccato Kirkuk stamattina «hanno preso delle persone in ostaggio in una moschea nel quartiere chiamato 1/o settembre, approfittando del venerdì di preghiera», ha detto ancora l'arcivescovo, riferendo le informazioni che ha ricevuto stamani dalla sua città. L'arcivescovo ha confermato che gli accessi alla città sono
chiusi e che si spara ovunque.
Una nuvola di fumo nero avvolge il Majdi Palace di Kirkuk, da dove un cecchino dell'Isis spara sulle forze di sicurezza curde: in tutta l'area risuonano raffiche di armi automatiche, come mostrano le immagini trasmesse in diretta dalle tv locali, riprese da alcune telecamere fisse della città.

Dopo gli attacchi di stamattina, Kirkuk è stata completamente isolata: le forze Peshmerga non consentono l'ingresso a nessuno ai check point di ingresso nella città irachena, dove affermano di aver decretato il coprifuoco. In quello settentrionale, centinaia di camion formano una coda di 5 chilometri, mentre vengono lasciati entrare solo mezzi carichi di rinforzi militari.

Le immagini mostrano un edificio nel centro della città dove si sta concentrando l'attacco delle forze di sicurezza irachene. Si percepiscono chiaramente i colpi di armi automatiche mentre una nuvola di fumo nero avvolge l'edificio.

Dopo l'inizio dell'offensiva su Mosul, è stata elevata l'allerta in tutta la regione settentrionale dell'Iraq: nella tarda serata di ieri anche a Erbil i peshmerga hanno allestito check-point lungo le strade principali di accesso soprattutto nei pressi del quartiere cristiano della città, proprio per il timore di attacchi da parte dei jihadisti.

L'assalto con fucili e bombe contro un compound della polizia è stato rivendicato dai jihadisti dell'Is tramite l'account della loro agenzia Amaq sui social media. Esplosioni hanno colpito anche altre luoghi della città. La tv curda Rudaw ha mostrato immagini di colonne di fumo nero sulla città, mentre si sentono in lontananza rumori di spari. Citato dalla stessa tv, il governatore di Kirkuk, Najmadin Karim, ha precisato che i jihadisti non sono riusciti a prendere il controllo di alcun edificio pubblico.

L'attacco a Kirkuk arriva mentre le truppe irachene e quelle della regione del Kurdistan avanzano verso la città di Mosul, roccaforte irachena dell'Is. Sembra quindi trattarsi di un tentativo di distogliere i militari da quell'operazione, aprendo un nuovo fronte di battaglia.