"La situazione sta peggiorando. Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall'odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell'Uomo."

Mons. Shleimun Warduni
Baghdad, 19 luglio 2014

26 giugno 2012

Un'altra chiesa riapre in Iraq. Mons. Sako (Kirkuk): "Gli uomini hanno chiuso la porta a Padre Dall'Oglio, il Signore gliene ha aperta un'altra, qui in Kurdistan"

By Baghdadhope*

E’ passato poco più di un mese da quando a Kirkuk è stata aperta una piccola cappella attigua all’arcivescovado caldeo della città e dedicata ai martiri cristiani dell’Iraq del post 2003. Uno spazio piccolo ma dal valore altamente simbolico sia nel ricordo dei martiri sia come segno della volontà dei cristiani che ancora vivono in Iraq di non abbandonare il proprio paese nonostante le difficoltà ed i pericoli.
A quel segno di determinazione e speranza se ne è aggiunto la scorsa settimana un altro: la riapertura a Sulemaniya della chiesa dedicata alla Vergine Maria il giorno 19 giugno con una messa solenne celebrata dall’Arcivescovo caldeo di Kirkuk, Mons. Louis Sako  che a Baghdadhope ha spiegato come l’edificio di culto sarà:  "luogo di pellegrinaggio ed accoglienza  per i gruppi religiosi e per i giovani che vogliono pregare e dare un senso alla loro vita.”
Alla sacra celebrazione hanno partecipato anche Padre Ayman Aziz, parroco della chiesa caldea di San Giuseppe a Sulemaniya ed il monaco Jenz della comunità di Mar Musa el-Habashi (San Mosè l’Abissino) in Siria che ha il compito di preparare la strada all’apertura proprio nel complesso della chiesa della Vergine Maria di una casa dell’ordine fondato dal gesuita Paolo Dall’Oglio che, proprio come la casa madre, aspira a diventare un centro della fede cristiana nonché del dialogo interreligioso che sembra aver trovato un nuovo centro di irradiazione nel Kurdistan iracheno come risultato della recente (12 giugno) espulsione  del fondatore dalla Siria.
Impossibilitato a presenziare alla riapertura della chiesa di Sulemaniya Padre Dall'Oglio è però arrivato a Kirkuk nei giorni successivi e domenica 24 giugno ha concelebrato con Mons. Sako la santa messa nella cattedrale caldea.
Ecco come Mons. Sako ha descritto a Baghdadhope l'evento: "L'Arcidiocesi ed i suoi fedeli hanno accolto con gioia l'arrivo di Padre Dall'Oglio che ha colpito per la sua fede, la sua lucidità ed anche per il coraggio che ha dimostrato e la speranza che irradia. Nell'omelia ha parlato della Siria ed ha chiesto di pregare per tutti i suoi cittadini, per la preservazione dell'unità del paese e soprattutto perché la pace prevalga. Noi condividiamo appieno queste preghiere ed a Padre Dall'Oglio ho ricordato che se gli uomini gli hanno chiuso una porta il Signore gliene ha aperta un'altra." 
Alla riapertura della chiesa dedicata alla Vergine Maria come segno di speranza sono seguiti nei giorni successivi degli incontri che, ci si augura, possano alleviare la difficile situazione dei molti cristiani che dal centro e dal sud dell’Iraq si sono spostati nel Kurdistan iracheno alla ricerca di sicurezza ma che devono convivere con i problemi pratici che un tale sradicamento sempre implica. 
E’ sempre Mons. Sako a riferire degli incontri infatti avuti con il Console Generale americano di stanza ad Erbil e con la moglie del presidente iracheno, Hero Talabani, proprio per discutere i problemi dei rifugiati, tra tutti quelli degli alloggi, dell’istruzione e del lavoro.         

Photo by Archdiocese of Kirkuk for Baghdadhope


Photo by Archdiocese of Kirkuk for Baghdadhope